Via trattenuta stipendio per malattia, basta. Lettera

Lettera

Si tratta di una cosa ingiusta che non deve colpire in alcun modo tutti i
lavoratori della scuola, ma soltanto coloro che spesso si assentano. Ci sono delle norme che non devono affatto valere erga omnes, piuttosto bisogna andare a valutare caso per caso.

Spesso l’opinione pubblica considera i lavoratori della scuola dei “fannulloni”, degli “scansafatiche” o ancora peggio di una categoria professionale che lavora poco. Invece non è affatto così perché vi sono molti docenti che svolgono il proprio lavoro all’interno delle aule e lontano dai riflettori, in modo onesto e coscienzioso, avendo a cuore la formazione delle nuove generazioni. Invece, il più delle volte, si tende a generalizzare e gettare benzina sul fuoco dicendone di cotte e di crude nei riguardi di una categoria professionale che svolge un lavoro abbastanza delicato e irto di pesanti responsabilità.

Se qualcuno è stato colpito da un malanno stagionale, dovuto all’influenza (e questo è il periodo di maggior picco) ed è costretto a restare a casa a letto con la febbre alta e non può andare a scuola, perché penalizzarlo con la trattenuta dello stipendio, quando è sufficiente l’attestazione della visita fiscale da parte dell’INPS, che attesta lo stato morboso del dipendente pubblico. La trattenuta sembra quasi una odiosa punizione inflitta al dipendente affetto da malattia, se questi è già costretto a stare a casa nelle fasce di reperibilità della visita fiscale.

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Fonte Orizzonte Scuola

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