Informazione e Confronto per Educatori
Richiamando la giurisprudenza comunitaria, i giudici trentini hanno, dunque, reputato illegittime le norme interne che attribuiscono il diritto alla progressione nelle posizioni stipendiali unicamente al personale assunto con contratto a tempo indeterminato e illegittimi gli innumerevoli contratti a termine stipulati con i ricorrenti, spesso senza soluzione di continuità, per sopperire a carenze di organico stabile e non transitorio. Anief ricorda che è sempre possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari. Anche i docenti già immessi in ruolo possono ricorrere per ottenere gli scatti di anzianità mai percepiti durante il precariato e per ottenere la ricostruzione integrale e immediata della carriera computando per intero il servizio pre-ruolo.
Il Tribunale del Lavoro di Trento, dunque, con undici distinte sentenze emanate in favore di altrettanti docenti precari, ha accolto le tesi Anief patrocinate con estrema perizia dagli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Maniscalco e, richiamando la giurisprudenza comunitaria e nazionale già consolidata sul punto, ha condannato la Provincia Autonoma di Trento al risarcimento del danno da reiterazione abusiva di contratti a termine, quantificandolo in un totale di 26,5 mensilità per tutti i ricorrente che rivendicavano la stipula di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e alla corresponsione, in favore di ogni singolo ricorrente, “della somma spettante a titolo di aumenti stipendiali previsti dalla contrattazione collettiva in favore dei docenti a tempo indeterminato e spettanti alla parte ricorrente in relazione ai periodi di servizio prestati a tempo determinato”, per un totale che supera i 50mila Euro “con il maggior danno da svalutazione liquidato sulla base della variazione percentuale degli indici ISTAT, intervenuta dalla data di maturazione dei singoli crediti fino ad oggi, e con gli interessi legali computati sulla somma così rivalutata e decorrenti dagli stessi termini a quibus fino al saldo”.
Per questi motivi, inoltre, l’amministrazione scolastica provinciale è stata condannata a corrispondere le spese di totale soccombenza, per un totale quantificabile in ulteriori 15mila Euro.
“Sfruttare e sminuire la professionalità dei lavoratori precari della scuola è illegittimo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – ed è intollerabile che tale discriminazione sia riportata ancora nero su bianco nella contrattazione e nella normativa interna in aperta violazione di norme imperative comunitarie. Con la nostra rappresentatività cambieremo le cose e tuteleremo fino in fondo i diritti di tutti i lavoratori della scuola chiedendo il rispetto delle prescrizioni eurounitarie e anche nella contrattazione nazionale e, dunque, l’equiparazione economica dei lavoratori precari e l’integrale e immediato riconoscimento del servizio preruolo ai fini della ricostruzione di carriera”.
Anief ricorda che è sempre possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari. Anche i docenti già immessi in ruolo possono ricorrere per ottenere gli scatti di anzianità mai percepiti durante il precariato e per ottenere la ricostruzione integrale e immediata della carriera computando per intero il servizio pre-ruolo .
Per ulteriori informazioni sulla campagna RSU 2018 Anief e proporre la propria candidatura nelle liste Anief, clicca qui.
L’articolo Supplenze oltre i 36 mesi di servizio: 11 precari risarciti con 150mila euro sembra essere il primo su Orizzonte Scuola.
https://www.orizzontescuola.it/supplenze-oltre-36-mesi-servizio-11-precari-risarciti-150mila-euro/
Powered by WPeMatico
Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Notifiche Push