Informazione e Confronto per Educatori
«La pregevole iniziativa di quei ragazzi di Faenza – scrive Gianluca Rapisarda – che hanno imparato la Lingua dei Segni per comunicare con una compagna con disabilità, induce all’amara considerazione che non di rado i compagni degli studenti con disabilità del nostro Paese siano spinti ad apprendere la LIS o il Braille non solo per un encomiabile e lodevole spirito di solidarietà e di integrazione, ma anche e soprattutto in quanto “costretti” a causa della mancanza di conoscenze pedagogiche e didattiche adeguate sulle disabilità sensoriali da parte degli insegnanti di sostegno»
Fonte Superando.it
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