«Si tratta di mettere in discussione anche da parte dei credenti – scrive Angelo Fasani, dopo la lettura del libro “A Sua immagine? Figli di Dio con disabilità” – il dio concepito ad immagine dell’uomo e lasciare ai loro contesti immagini come quella della Cappella Sistina. Se si è ad immagine di Dio, infatti, lo si è su un piano rispetto al quale una qualsiasi menomazione non conta nulla. Guarire inoltre l’immagine di noi stessi mi sembra essere una buona base di riflessione anche da parte dei non credenti, poiché la dimensione spirituale precede le religioni»
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Fonte Superando.it
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