«Questa – scrive Elena Improta – è una storia difficile in cui la burocrazia si scontra con una scuola poco disponibile a confrontarsi con la famiglia e con un’équipe socio educativa specializzata, supportata da referti e relazioni mediche di una struttura pubblica. L’inclusione scolastica, invece, non può e non deve prescindere dalla persona nella sua globalità (prima che dall’alunno) e gli obiettivi didattici devono concordare con i tempi famiglia, i tempi sociali, i tempi ri-abilitativi e sanitari. Per questo il nuovo Piano Educativo Individualizzato è una grande occasione da non perdere»
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Fonte Superando.it
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