Che giovamento ha la Scuola da schiere di docenti che ogni giorno devono recarsi, con mezzi propri vista la situazione drammatica dei mezzi pubblici nel nostro Paese, in scuole che distano 100/150 chilometri dalle loro abitazioni e perpetrare questo scempio per almeno cinque anni?
Uscendo da casa all’alba e rientrando la sera, dopo aver svolto le proprie ore di lezione, aver partecipato a riunioni, consigli, dipartimenti, collegi, corsi di aggiornamento, cosa potrà dare un docente ai propri studenti?
Sicuramente lezioni preparate nei piccoli ritagli di tempo o addirittura improvvisate quando si entra in classe e verifiche corrette frettolosamente senza neanche avere il tempo di focalizzare lo studente che le ha elaborate.
Si parla tanto di dignità degli insegnanti e in una scuola così punitiva nei confronti dei docenti che c’è di dignitoso?
Dignità è anche essere messi nelle condizioni di fare al meglio il proprio dovere e non tirare a campare, cercare di sopravvivere, galleggiare.
Ci si meraviglia quando qualche studente aggredisce un insegnante ma tutti tacciono quando è lo Stato che umilia l’intera categoria.
I concorsi ormai sono regionali, non si ha più la possibilità di scegliere la provincia ed è quindi normale passare di ruolo su una provincia diversa da quella di residenza. È proprio in questo frangente che il Sistema maligno si avventa sulla sua preda/docente ed infierisce con cavilli, vincoli quinquennali, blocchi su mobilità, assegnazioni, aspettative e qualsiasi altro strumento che possa alleviare la sofferenza del docente. Perché tutto questo astio? Perché questa rigidità?
La Scuola ha proprio tutto questo bisogno di docenti stanchi, delusi, frustrati, amareggiati, stressati, demotivati?
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Fonte Orizzonte Scuola
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