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Il decreto legge 90 del 2014 ha riformato la PA (scuola inclusa) abolendo il trattenimento in servizio. Fino ad allora era permesso posticipare la pensione di due anni anche dopo il raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Oggi invece il dipendente dovrà essere collocato a riposo obbligatoriamente al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia .
C’è solo un’eccezione espressamente prevista: nel caso in cui il dipendente al compimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia non abbia raggiunto i 20 anni di contributi richiesti per smettere di lavorare. Potrà quindi richiederlo chi, entro il 31 agosto 2019, compirà 67 anni ma non sarà in possesso di 20 anni di contributi.
In ogni caso il trattenimento non potrà durare oltre il settantesimo anno di età del docente.
Altra particolare eccezione che ammette la possibilità di trattenimento in servizio, per non più di tre anni, riguarda il personale impegnato in progetti didattici internazionali, svolti in lingua straniera, innovativi e riconosciuti.
L’articolo Pensione di vecchiaia posticipata di un anno: possibilità di proroga per la scuola primaria? sembra essere il primo su Orizzonte Scuola.
Fonte Orizzonte Scuola
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