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Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, “per il supremo consesso la materia, in assenza di un diritto perfetto, non può essere oggetto di accertamento da parte del giudice ordinario. La gestione del servizio mensa rientra nell’autonomia organizzativa delle istituzioni scolastiche di primo e secondo grado in attuazione dei principi di buon andamento della pubblica amministrazione.”
In pratica, l’unica possibilità che che le famiglie hanno è di poter portare i figli e riportarli a scuola dopo pranzo.
Ricordiamo che il Consiglio di Stato aveva infatti respinto l’appello proposto dal Comune di Benevento avverso la sentenza del TAR Campania n. 1566/2018, che aveva annullato le deliberazioni del Consiglio e della Giunta nella parte in cui vietavano il consumo, da parte degli alunni, di cibi diversi da quelli forniti dalla dita appaltatrice del servizio nei locali in cui si svolge la refezione scolastica, imponendo quindi, nel caso non si volesse optare per lo stesso, o il rientro o una diversa scelta di tempo scuola.
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Fonte Orizzonte Scuola
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