L’occhio della medicina cerca sottigliezze, sfumature, discernimento. Ma questa forma di sapere che ama la luce aiuta davvero a comprendere l’esperienza del malato? O è necessario, piuttosto, esser disposti ad incontrarsi nell’ombra per riuscire a capire cosa significa essere nella vulnerabilità, nella sofferenza e nella malattia?
G. Stanghellini
G. Stanghellini
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