«Credo sia ora di interrompere il continuare a dover sottostare a rigidi protocolli – scrive Giovanni Maffullo -: il docente deve saper guardare in faccia l’alunno e decidere il da farsi per valorizzare chi ha di fronte, per far fiorire ciò che è racchiuso in ogni studente, ad esempio la passione per la conoscenza. Ma per fare ciò è assolutamente necessario guardare, osservare e ascoltare l’alunno, a maggior ragione se è una persona con disabilità o se in generale ha dei Bisogni Educativi Speciali: è solo così che l’insegnante potrà assumere la duplice veste di educatore e di ricercatore»
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Fonte Superando.it
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