«Qualche tempo fa – racconta Zoe Rondini – tutto d’un tratto le cose sono cambiate, nella piscina che frequentavo tranquillamente da anni: “Non paghi il lettino, ma non puoi stare qui da sola”, mi è stato detto. “Preferisco pagare come tutti ed essere trattata come gli altri anni”, ho risposto. “Non si può! Devi essere accompagnata da qualcuno”. Evviva l’integrazione e i pari diritti per tutti! Se scrivo questo, però, non è solo per “denunciare”, quanto per cercare di contribuire al diffondersi di una cultura che tenga conto delle specifiche diversità degli individui»
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Fonte Superando.it
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