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Secondo l’accademico, i docenti di religione sarebbero “una spina nel fianco dello Stato laico”. La motivazione? Secondo l’accademico, tali docenti non meriterebbero di insegnare nella scuola italiana, né di essere pagati dallo Stato italiano, poiché la loro presenza non è giustificata dal conseguimento di lauree o diplomi, ma da una semplice raccomandazione da parte dei vescovi.
Inoltre, afferma Odiffredi, sono “una spina nel fianco dello Stato laico. “Spesso – afferma – vengono inseriti come docenti di religione cattolica, poi si laureano e diventano insegnanti di altre materie”.
“Di fronte a tali ingenuità e sciocchezze, – scrive il sindacato – non possiamo di certo rimanere in silenzio, e anzi, cogliamo l’occasione per ricordare a chi ancora una volta affronta la questione dell’Irc in maniera superficiale, che le attività in ordine all’insegnamento della religione cattolica rappresentano un momento puramente culturale e formativo.
In nessun modo viene violato il principio di laicità dello stato, poiché non si tratta di un’ora di catechesi, né di un’opera di indottrinamento. Quello che l’ora di religione si propone di essere all’interno della scuola italiana è piuttosto uno spazio di formazione culturale indispensabile per cogliere aspetti fondamentali della vita e delle tradizioni del nostro Paese e della nostra società.”
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Fonte Orizzonte Scuola
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