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Una vicenda complessa, quella dei diplomati magistrale inseriti in GaE che, dopo le pronunce negative dell’adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, sono ancora in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale.
Nel frattempo da una parte i tribunali, dall’altro il Ministero seguono il loro iter.
I tribunali, rifacendosi alla sentenza della Plenaraia, sanciscono il mancato diritto all’inserimento nelle GaE.
Il Ministero ha da un lato trasformato i contratti a tempo indeterminato e al 31 agosto in supplenze al 30 giugno, dall’altro ha avviato il concorso straordinario indetto con DDG n. 1456 del 7 novembre 2018, ancora non giunto a conclusione. Inoltre ha avviato l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento 2019/22, confermando gli inserimenti con riserva per i docenti che non hanno ancora ricevuto sentenza di merito.
Si apre così una fase di incertezza.
I diplomati magistrale assunti in ruolo con riserva avanzano una richiesta: poter scegliere lo stesso posto che già occupano con riserva, qualora individuati tramite scorrimento delle graduatorie del concorso.
Le immissioni in ruolo 2019/20 avverranno quindi
– con priorità dalle GM 2016
– se rimangono posti disponibili, dalle graduatorie del concorso straordinario, fermo restando che le graduatorie vengano pubblicate in tempo utile.
Elena Donazzan, Assessore della Regione Veneto alla scuola e università afferma in un comunicato: “Sono affranta perché le regioni che avevano sollevato il problema non sono mai state ascoltate. Non si trattano così gli insegnanti. “
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Fonte Orizzonte Scuola
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