Il dirigente scolastico è oggi al centro dell’attenzione, oltre ad essere una professione non ancora pienamente compresa da parte della collettività. Molti problemi che si devono affrontare sono oramai sistemici nella loro complessità e a volte nella loro drammaticità. Essi vanno dalla “gestione delle risorse umane, finanziarie e materiali” alla rendicontazione sociale “dei risultati di servizio” come previsto dall’articolo 25 del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo del 2001 e dal DPR 80 del 2013 e in coerenza col decreto legislativo 150 del 2009.
Non solo, ma il comma 93 della 107 del 2015 indica le modalità e i criteri generali per la valutazione dei dirigenti scolastici, in base a:
• competenze gestionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia, dell’azione dirigenziale in relazione agli obiettivi assegnati nell’incarico triennale;
• valorizzazione dell’impegno e dei meriti professionali del personale dell’istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali;
• apprezzamento del proprio operato all’interno della comunità profesionale e sociale;
• contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell’ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale;
• direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole.
Tra le emergenze che i DS devono affrontare è quella della sicurezza degli edifici che sono proprietà di Enti (comune fino alla secondaria di primo grado e provincia per le secondarie di secondo grado) e a cui solo con il nuovo regolamento contabile con Decreto Interministeriale 129 del 2018 viene aperta una possibilità di intervenire come previsto dall’arfticolo 39 a lavori di piccola manutenzione indifferibili e urgenti per garantire lo svolgimento delle attività didattiche, anche anticipando i fondi necessari dandone immediata comunicazione all’Ente competente per avere diritto al rimborso.
Di un certo interesse sono inoltre le novità introdotte dalla riforma “Madia” (legge 124/2015) per quanto attiene alla prevenzione della corruzione, del licenziamento disciplinare, della tutela del dipendente che denuncia di una condotta illecita, del codice degli appalti, del codice della giustizia contabile, e delle deleghe previste dalla legge 107/2015.
La visione di una nuova scuola innovativa con l’introduzione del PNSD e al tempo stessa legata ai suoi valori tradizionali (la scuola di tutti e per ciascuno) rappresenta la sfida del domani, anche nella ricerca di competenze spendibili nel futuro in relazione a nuove figure professionali che si verranno a creare a fronte di vecchie che andranno scomparendo.
La scuola deve migliorare il suo servizio e le relazioni con il mondo esterno (stakeholder, mondo del lavoro) per creare il presupposto per uno sviluppo equo, solidale e sostenibile della società italiana nel complesso attraverso ciascun territorio collegato agli istituti scolastici medesimi.
Con la più recente direttiva D.M. 956 del 2019 sono state individuate le seguenti aree per la formazione dei neo – dirigenti finalizzate al superamento del periodo di prova:
a. Area dell’ordinamento scolastico, con particolare riferimento alla tipologia dell ‘istituzione scolastica di assegnazione (peculiarità degli indirizzi e relative indicazioni nazionali/linee guida); sviluppo delle opportunità offerte dall’autonomia scolastica; elaborazione e revisione dei documenti di progettazione strategica: il piano triennale dell’offerta formativa, il Rapporto di autovalutazione, il piano di miglioramento e la rendicontazione sociale;
c. Area professionale e formativa: con particolare riferimento all’allestimento degli ambienti di apprendimento e all’ organizzazione didattica; alle innovazioni tecnologiche e digitali; ai processi di internazionalizzazione; allo sviluppo sostenibile, alla promozione e sviluppo delle risorse umane; alla costruzione della comunità professionale e del clima relazionale.
Resta il problema tanto decantato delle troppe reggenze e ai cospicui pensionamenti previsti nei prossimi anni, che potrebbero essere compensati dall’assorbimento di tutti gli idonei al concorso nazionale del 2017, tanto si chiede non per mettere in evidenza uno specifico colore politico ma per assicurare un leggittimo interesse pubblico.
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Fonte Orizzonte Scuola
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