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E’ quanto emerge da un sondaggio di Skuola.net riproposto anche dal sito TgCom24, dove emergono molte contraddizioni. Intanto, la rivisitazione di questo strumento non sempre si è tradotta in argomento di esame come sarebbe stato previsto dalla riforma.
La commissioni sembrano essersi spese poco su questo argomento, preferendo approcciare in altro modo. Solo il 48% dei maturandi ha avuto l’opportunità di presentare la propria relazione nei dettagli, il 36% l’ha accennata, il 16% non l’ha neanche sfiorata.
Le esperienze sono state in molti casi un ponte effettivo fra scuola e lavoro. Secondo il sondaggio, il 36% ha trascorso più di 15 giorni in una realtà lavorativa esterna al proprio istituto e solo il 27% dei maturandi 2019 ha affermato di non essersi mosso da scuola. I dati sono ancora più significativi se si esaminano quelli dell’ultimo anno. Il 61% è entrato a contatto con almeno una realtà lavorativa, il restante 39% ha potuto conoscere e frequentare più contesti. Quasi la metà (42%) dei maturandi che si è spostata da scuola è stata accolta da aziende private, poco sotto (32%) c’è la pubblica amministrazione; gli enti no profit sono stati scelti solo dal 7%.
Per i ragazzi, il problema rimane sempre l’attrazione verso questa esperienza. Il 35% si ritiene pienamente soddisfatto; il 56% ripeterebbe quell’esperienza. C’è però un 40% a cui va aggiunto un altro 25% di studenti che la ritiene poco utile o la boccia direttamente. Il 37% ha reputato che il percorso di alternanza fosse attinente al corso di studio intrapreso; mentre un altro 63% lo ha criticato o bocciato.
L’articolo Alternanza scuola lavoro, anche la nuova formula convince poco. Sondaggio sembra essere il primo su Orizzonte Scuola.
Fonte Orizzonte Scuola
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